IL GIORNALISTA, UNA FIGURA CARDINE DELLA NOSTRA SOCIETA’

(di Alberto Sigona).- Una professione che merita più rispetto da parte di tutti…

Immaginate per un attimo che non esista la figura del giornalista. Provate a rappresentarvi con la vostra mente una società che non contempli articolisti, inviati, corrispondenti, cronisti e tutto quanto ruota intorno al pianeta dell’informazione mediatica. Credo che si verrebbe a creare una comunità senza una vera consapevolezza di sé, spenta, muta, che non avrebbe un’idea chiara e limpida del vero e del falso, della loro essenza. Essa conterrebbe cittadini con un discreto livello d’ignoranza, privi di conoscenze che non siano quelle statiche, approssimative e sbiadite apprese in gioventù nelle aule scolastiche, incapaci per certi versi d’intendere e di volere, ignari persino dei concetti più semplici che ormai noi tutti grazie ai media diamo per scontati, magari senza chiederci il perchè, senza domandarci il motivo delle nostre naturali conoscenze, da dove essere arrivino. Tutti noi ad esempio diamo per ovvia la consapevolezza di vivere in democrazia, di essere guidati da un Governo di Destra, che la Russia è in guerra con l’Ucraina e che il Covid sta finalmente allentando la presa sulla popolazione mondiale. Ebbene, se non ci fossero coloro che sono deputati a diffondere le notizie nel globo terracqueo, tutto ciò risulterebbe più o meno oscuro alla quasi totalità dei comuni mortali. Probabilmente arriverebbero solo delle informazioni frammentarie, poco fedeli alla realtà, magari distorte a piacimento dall’interlocutore di turno, riunite alla rinfusa con menzogne di vario genere, amalgamate con l’inganno, alterate con la falsità o confuse con leggende metropolitane più o meno credibili.

UNA FIGURA IMPRESCINDIBILE DA TUTELARE

Se la nostra è una società progredita e civile (pur fra tante contraddizioni), lo deve ad una lunga serie di fattori, e la figura del giornalista occupa un posto in prima fila ed imprescindibile fra gli elementi cardine della nostra civiltà, della nostra civilizzazione. A volte tendiamo a dimenticarlo, ma l’informazione, il diritto ad informare e ad essere informati fanno parte di quella schiera di elementi che contribuiscono non poco all’emancipazione della nostra comunità globalizzata. La conoscenza è alla base della civiltà e del progresso, e senza di essa la nostra evoluzione ne risulterebbe ampiamente compromessa, devitalizzata, oserei dire monca. E proprio alla luce di tutto ciò ci sentiamo di chiedere alle attuali istituzioni italiane ed europee di tutelare coloro che alacremente e con abnegazione si preoccupano di adempiere alla sacrosanta libertà d’informazione, peraltro garantita dalla nostra Carta Costituzionale, quella libertà che negli ultimi anni è stata e continua tuttora ad essere oltraggiata, fra l’impunità o quasi, da una moltitudine di soggetti totalmente privi del rispetto altrui, men che meno di chi si limita a fare dignitosamente, con onestà e spirito di sacrificio, il proprio lavoro di giornalista, assicurando alla collettività un servizio pubblico fondamentale ed insostituibile, la cui autorevolezza c’induce a chiedere agli enti preposti che venga al più presto equiparata a quella di un pubblico ufficiale, scoraggiando con misure molto severe ed inflessibili coloro che ne condizionano e minacciano la professione con ogni mezzo. Perché chi nuoce ad un giornalista nuoce all’intera collettività, perlomeno alla sua parte sana. Vi lasciamo con un aforisma di Albert Camus: “La stampa libera può, naturalmente, essere buona o cattiva, ma è certo che senza libertà non potrà essere altro che cattiva”